Il Lagazuoi Expo Dolomiti premia la creatività insieme a Nikon
Luna Belotti da Bergamo, Luca Annaratone da Roma e Giorgia Dal Molin da Milano, dai 22 ai 29 anni, per il Lagazuoi Expo hanno realizzato originali reportage supportati da un team di Nikon Creators. Sabato 2 settembre la premiazione e l’inaugurazione del nuovo percorso espositivo.
I suoi paesaggi lunari, abbinati a pagine manoscritte, hanno lasciato il segno. Luna Belotti, classe 2001, studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Bergamo, è la vincitrice di questa edizione del Lagazuoi Photo Award New Talents. “Certe Mattine”, il racconto di 5 giorni trascorsi insieme ai suoi compagni sul Lagazuoi, come un moderno “carnet de voyage”, ha conquistato la giuria composta da Elisabetta Illy, fotografa, Ceo e Founder di Picture of Change, Roberto Bachis, responsabile Nikon School e Training Specialist, e Stefano Illing, ideatore di Lagazuoi EXPO Dolomiti.
Insieme a Luna in questa avventura c’erano Luca Annaratone e Giorgia Dal Molin, studenti rispettivamente delle Officine Fotografiche di Roma e dell’Istituto Italiano di Fotografia di Milano. Come lei, macchina fotografica al collo, hanno vissuto in simbiosi con la pioggia, le rocce, il sole accecante e le nuvole basse del Lagazuoi. La loro residenza d’artista si è trasformata in tre progetti individuali e in un racconto condiviso sui social. Il successo dell’iniziativa è un incoraggiamento a proseguire su questa strada, preparando l’edizione del 2024.
Il vernissage
La mostra con i tre progetti sarà inaugurata sabato 2 settembre, a Lagazuoi EXPO Dolomiti, la sede espositiva più alta delle Dolomiti, nella stazione di arrivo della funivia Lagazuoi. Per quasi una settimana è stata la casa dei giovani che hanno partecipato a questa esperienza, e ora accoglierà le loro visioni creative. Sarà un evento pubblico su prenotazione (con viaggio in funivia gratuito per gli accreditati).
In programma, il taglio del nastro e la premiazione della vincitrice, alla presenza dei protagonisti della residenza artistica, studenti e creator.
Dopo l’inaugurazione, a mezzogiorno, partirà un tour nel passato all’interno del Museo all’aperto della Grande Guerra, sempre nell’area del Lagazuoi: un rievocatore con la divisa del III reggimento dei Tiroler Kaiserjäger accompagnerà i visitatori alla scoperta della vita al fronte, alla scoperta di trincee, gallerie e postazioni militari.
Dalla residenza d’artista alla mostra: il racconto dei protagonisti
I partecipanti, scelti tra gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bergamo, le Officine Fotografiche di Roma e l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano, sono stati affiancati nel loro percorso da tre tutor, fotografi professionisti del team #NikonCreators. Insieme a loro hanno elaborato un progetto a quattro mani utilizzando le tecnologie e gli strumenti di Nikon. Persone che non si conoscevano tra loro hanno formato una comunità temporanea, un gruppo che si è saldato intorno alle giornate trascorse sui sentieri e le notti in foresteria.
“Il mio progetto Certe Mattine nasce direttamente dalla condivisione di questo viaggio con gli altri ragazzi” conferma Luna Belotti, la vincitrice. “Vengo dall’ambito della pittura, e mai prima d’ora ho potuto creare un così forte legame artistico e umano. È una situazione privilegiata, in cui si è portati a dare il meglio di sé”. Il soggiorno resta scolpito nella sua memoria come un periodo artisticamente fecondo. “Abbiamo vissuto in un tempo sospeso, senza orologi, tra paesaggi che – anche grazie alla pioggia e alla nebbia – ci avvolgevano in modo surreale e onirico. Ho scelto di unire scrittura, foto e disegno proprio per amplificare questa sensazione, fare dialogare il piano soggettivo con l’ambiente circostante. Queste montagne sono diverse a quelle a cui ero abituata, me ne sono innamorata”.
Questo colpo di fulmine è un’esperienza sperimentata da tutto il gruppo, anche in senso letterale, come racconta Luca Annaratone, giovane cameraman che ha lavorato con la pellicola analogica, sviluppandola in quota. “Un giorno il boato fortissimo di una saetta ci ha paralizzati dalla sorpresa, instillandoci un forte rispetto per le forze della natura” spiega. “Questi cinque giorni hanno acceso in me la passione per la montagna, caricandomi di un’energia che percepisco ancora. Insieme ai miei compagni ho potuto ragionare sul tempo, l’attrezzatura, il peso da distribuire nello zaino. Su come elementi distinti come la luce e il paesaggio si allineino nel momento dello scatto. Attraverso il progetto “Dololaga” ho scelto di raccontare il contatto viscerale tra i monti e l’uomo, inteso come presenza storica, anche a partire dalle nostre esplorazioni nelle gallerie della Grande Guerra, che sono state un momento importante di questo viaggio”.
Giorgia Dal Molin, rispetto ai suoi colleghi, conosceva già queste zone, essendo di Belluno. Eppure è stata ugualmente colpita dall’esperienza. “Per me il Lagazuoi era “solo” una meta per gite da concludere in giornata. Rimanere così a lungo ha cambiato il mio rapporto con il paesaggio” ricorda. “Quando i turisti scendevano tutti a valle e noi restavamo in cima, da soli, ci sentivamo i padroni. Questa immensità diventava nostra, ne eravamo gelosi. Ogni sera ci scambiavamo impressioni, immagini e idee, immersi in un flusso costante di stimoli che è stato fondamentale. Ed è proprio il dialogo il fulcro del mio progetto “A forza di essere vento”, legato al concetto di eredità emotiva. Ovvero la capacità di trasmettere attraverso il paesaggio, per osmosi, sentimenti e pensieri, come il rispetto, il timore e l’ammirazione nei confronti di questi panorami estremi, e la necessità di preservarli. Sono lezioni che mi ha instillato mio padre, riemerse in superficie”.
Mattia Bonavida, coordinatore del team dei Nikon Creators, racconta con entusiasmo questa avventura. “È stata un’esperienza assoluta, totalizzante: cinque giorni in totale autonomia, immersi in un luogo maestoso e non familiare, che cambia costantemente e anche rapidamente, a seconda dell’ora e del meteo” ricorda. “Abbiamo dato tutto e ricevuto ancora di più, confrontandoci con degli studenti curiosi, aperti e pronti a mettersi in discussione. Sul Lagazuoi impari a raccontare quanto vivi e vedi, tra alzatacce e veglie notturne, attese e schiarite. In questo ambiente siamo stati spinti a pensare diversamente, uscire dalla comfort zone e muoverci per trovare soluzioni efficaci, come singoli e come gruppo. Grazie alla nostra strumentazione Nikon abbiamo potuto superare molti limiti tecnici, scattando in condizioni estreme, fotografando ad esempio una sfavillante via lattea”.